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Archive for the ‘Allevamento dei canarini’ Category

novelli 2015 fife fancy - 3

Fife Fancy novello, futuro giallo brinato pezzato, probabile maschio.

 

Di solito faccio il punto della situazione del mio allevamento di canarini Fife Fancy ad Aprile. Quest’anno non ne ho avuto il tempo e ne parlo quasi in chiusura della stagione riproduttiva. Proprio così, qui da me l’inizio di Giugno segna la fine degli sforzi riproduttivi dei miei canarini e l’entrata in voliera graduale di tutti i soggetti, adulti e novelli, in voliera per la muta.
Alcuni giovani svezzati sono già nel volierone loro dedicato da alcune settimane e ora tocca agli altri.
Nei prossimi giorni anticiperò il lavaggio delle prime gabbie da riproduzione svuotate, e ce ne sono!

Devo dire che, ad ora, posso considerare l’annata 2015 come eccezionale.
Le coppie sono entrate in estro regolarmente tra fine febbraio e marzo, hanno deposto con abbondanza e hanno riempito i nidi di uova in gran parte gallate e poi schiuse.
La mortalità neonatale è stata insignificante numericamente e quella di soggetti impiumati praticamente nulla o quasi.

 

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Nonostante abbia ridotto drasticamente il numero di coppie rispetto al 2014 e mi sia concentrato soltanto sui Fife Fancy, la quantità dei soggetti allevati è più che buona, per i miei obiettivi di selezione è decisamente ottimale. Molti meno soggetti da cedere e più da studiare e coccolare per il futuro anno come riproduttori.
Nessuna malattia presente in allevamento, zero antibiotici usati, novelli belli e sani, robusti e ben impiumati. Nessun problema di acari.
Insomma il 2015 andrà iscritto negli annali come il mio migliore anno di allevatore di canarini.
La qualità?
Bè, meglio attendere con pazienza una completa muta delle penne e ne riparleremo a Ottobre.
Ma… certe testine belle tonde, certi corpicini a ovetto mi fanno sperare bene.
Come chi mi conosce sa, io non allevo per le mostre ma per la qualità del ceppo in relazione allo standard del Fife Fancy.
Da questo punto di vista mi pare che l’annata in corso possa segnare il salto di un ulteriore gradino nella infinita scala per raggiungere il Fife Fancy che ho in testa…..

 

novelli-2015-fife-fancy

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Il colore bianco nei Fife Fancy è uno dei più difficili.

Naturalmente parlo di ottenere canarini bianchi di alto livello in rispondenza allo standard.

E’ un colore che mette in risalto anche il più piccolo difetto di piumaggio e inoltre si vedono pochissimi bianchi capaci di avere uno stacco di testa-nuca realmente ideale per il Fife Fancy.

Quest’anno ho prodotto pochi bianchi ma devo dire che le teste mi soddisfano: tonde e con nuca evidente.

Il tutto su corpi ben tondeggianti e con zampe che si alzano molto bene.

Qui di seguito posto alcune foto di uno stesso soggetto Fife Fancy, forse quello che più mi piace nella produzione 2014.

Naturalmente ogni commento sarà gradito. Diciamo che su Facebook è decisamente piaciuto…

 

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So bene che sono latitante da troppo tempo.

Non aggiorno il blog e me ne dispiace per tutti gli appassionati che mi  seguono con passione e che giustamente reclamano mie nuove che… non arrivano.

E’ un anno particolare, difficile per molti motivi e quello dell’allevamento dei Fife Fancy è l’ultima delle mie priorità.

Tra l’altro ho fatto una produzione davvero abbondante e adesso ne pago le conseguenze con molti soggetti ottimi per le mostre che hanno però piume strappate e piumaggi non perfetti causa sovraffollamento! Mai più!

Sono stanco e sovraccarico di impegni che mi portano a interessarmi poco o nulla dell’allevamento. Spero che la situazione cambi, altrimenti…

Intanto spezzo la mia assenza con tre foto di un maschio intenso che ho scattato all’inizio di settembre.

A presto. Spero.

 

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Ecco i pulli della canarina verde brinata 110. Ricordi?

Ecco i pulli della canarina verde brinata 110. La ricordi?

Attorno al 15 aprile di solito faccio un piccolo bilancio del mio allevamento amatoriale di canarini Fife Fancy.
Il periodo corrisponde all’incirca alla metà del mio impegno nella cura delle coppie riproduttrici perché tra fine maggio e inizio giugno la baracca chiude! Chi ha ben riprodotto sarà ricordato mentre chi ha fatto poco o nulla ha perso l’occasione, spesso l’ultima. Insomma tutti in voliera, adulti e novelli, per il periodo di muta e riposo.
Quindi metà aprile è davvero centrale per capire come sono andate le cose e quanto può forse ancora essere rimediato all’ultima covata.
Dal punto di vista numerico si preannuncia un anno eccezionale. E’ pur vero che avevo alcune sfide selettive da mettere in campo con coppie formate per l’occasione 2014 (e quindi altre gabbie!!!). Ma non avrei creduto di contare a questo punto dell’anno circa 150 novelli anellati, tanto che il numero di anelli totali prenotati si dimostra già da ora insufficiente.

Non si può dire che questi piccoli Fife Fancy non siano ben nutriti!

Non si può dire che questi piccoli Fife Fancy non siano ben nutriti!

Ad onor del vero nel novero totale c’è anche qualche Irish Fancy.
La qualità? Domanda che sorge spontanea dal web….
Non lo so. E lo dico un po’ per scaramanzia e un po’ perché ho visto troppe volte negli anni dei novelli che manifestavano connotati davvero sopra le righe poi nell’autunno modificare in peggio la loro forma o scadere nel portamento. E’ vero anche il contrario però: canarini giovani che non mi dicevano granchè, mutare e diventare dei veri gioiellini nella stagione delle esposizioni.
Devo dire comunque che la mia fissa per teste particolari sta producendo risultati sempre più confortanti, almeno per quello che si riesce a vedere ora. A ottobre la verifica finale.
Lo stato di salute di adulti e novelli mi pare ottimale e le perdite, pochi canarini giovanissimi, è inferiore alla mia media e circoscritta a casi di normale selezione naturale di soggetti deboli.
Non ho avuto alcuna patologia evidente nonostante non abbia fatto particolari trattamenti precova.
Auguro a chi mi segue di ottenere quello che sto ottenendo io (e anche di più!) nella stagione cove 2014 con i miei Fife Fancy.

Novelli di Fife Fancy in ottimo stato di salute.

Novelli di Fife Fancy in ottimo stato di salute.

 

 

 

 

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in-allevamento-Fife-Fancy

E’ cominciata un poco in anticipo la stagione riproduttiva nel mio allevamento di Fife Fancy per il 2014. Qualche giorno prima dell’anno scorso, complice forse questo inverno piovoso come mai ho visto prima e del tutto mite con temperature ben più alte della media.

Ho scelto di aumentare il numero delle coppie perché sono tentato dalla sperimentazione selettiva di alcuni soggetti con caratteristiche spiccate e a mio avviso molto interessanti oltre alla continuazione della selezione del mio ceppo con pochi, calibrati, innesti di nuovi geni.

La scorsa settimana ha visto il via ufficiale al periodo della riproduzione tra i miei Fife Fancy.

La prima a cominciare è stata la verde brinata con anello numero 110 che è stata protagonista del post sullo strano caso del canarino da 84 punti. Proprio lei!

Ebbene è proprio alla canarina 110 che guardo con grande attenzione per le sue buone caratteristiche generali ma soprattutto per l’ottimo piumaggio e per una testa che, per un brinato, a mio avviso è non comune. Vedremo se le complesse leggi della genetica combaceranno con le mie idee e i miei obiettivi.

La prima foto riprende il sottoscritto in allevamento con le prime coppie intente (in tutto 6 o 7) alla costruzione del nido e risale ad una settimana fa. Già dopo quattro o cinque giorni la situazione è quella della seconda foto con tutto il pannello da 20 gabbie ormai abitato e arricchito col cestino per la juta.

Sono quindi in piena produzione perché a pochi giorni da quest’ultima immagine alcune canarine sono stabilmente impegnate nella cova.

I maschi che solo la scorsa settimana vedevo impacciati e con uno stato di forma amorosa insufficiente, ora dimostrano di essere ben più ringalluzziti. Vedremo i risultati di questo loro risveglio!

Auguro a tutti voi che leggete questo blog di avviare e consolidare nel migliore dei modi la stagione cove 2014!

Naturalmente chi vuole postare i suoi commenti o aggiornarci sulla situazione nel proprio allevamento lo può fare scrivendo nel box commenti qui sotto.

pannello-20-gabbie-fife-fancy

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Fife Fancy

Uno dei miei migliori Fife Fancy del 2013 che si abbassa per volare sull’altro posatoio. Piume della coda rovinate dai compagni di gabbia!

Il titolo può essere fuorviante. In realtà trovo piacevole visitare le mostre ornitologiche perché sono momenti di incontro e di chiacchiere utili a scaricare le tensioni settimanali e i problemi che ognuno di noi ha. Il passatempo dell’allevamento di canarini è sempre rilassante e il parlare con altre persone che hanno lo stesso hobby è quanto di più “antistress” ci possa essere anche se si tratta di questioni, dobbiamo dirlo, di poco conto. Ma vanno benissimo!

Quello che i miei amici sanno è che io non amo particolarmente partecipare alle mostre ornitologiche come espositore.

È una mia caratteristica, un mio difetto che qualcuno anni addietro ha addirittura additato come comportamento antisociale rinfacciandomelo come fosse un peccato mortale. In realtà nulla di questo.

La verità è molto semplice. Nella gestione di un allevamento di canarini, nel mio caso di Fife Fancy, la cosa che preferisco e che trovo elettrizzante più di ogni altra è il momento in cui si creano i progetti per il futuro, si studiano i novelli uno per uno, quindi si individuano le coppie per l’anno a venire. Una fase creativa e complessa, fondamentale per tenere alta la qualità del ceppo.

Siamo in autunno ed è proprio in questi giorni che concludo il percorso che, iniziato a metà o fine settembre dopo la muta dei canarini novelli, mi porta a scegliere chi saranno i prossimi riproduttori, quali accoppiamenti fare e per quali fini. E inevitabilmente a mettere da parte i canarini che non faranno parte del mio selezionato team per la prossima primavera.

Infatti proprio quando i miei amici allevatori si dilettano a scegliere e preparare i campioni per le mostre, io non ci penso nemmeno e mi dedico a piena energia a progettare il futuro studiando maniacalmente per ore le testoline, le piume, il portamento eccetera per i soli fini riproduttivi. Strano vero?

Tanto strano che c’è chi mi chiama al telefono per ricordarmi di prenotare la mostra di Reggio Emilia perché altrimenti me ne dimenticherei (già successo più volte).

Confesso che per me è una sofferenza mettere da parte i canarini per le mostre (infatti non rientra nelle mie abitudini), toglierli dalle gabbie, caricarli nei trasportini e affrontare il viaggio che mi porterà all’ingabbio. Anche se, come nel caso di Reggio, alla fine per me è un giretto di una sola mezz’ora. Sono fatto così.

Conseguenza nefasta di questo mio atteggiamento mentale è quella di essere una frana nella preparazione dei canarini per le mostre. È una fase che non mi interessa, non mi regala piacere.

Non so cosa significhi il lavaggio delle piume e altre tecniche di toelettatura utili a portare i nostri beniamini presunti campioni a dare il meglio di sé davanti ai giudici. Io guardo con attenzione e severo giudizio la forma, la qualità della piuma, la rispondenza allo standard per tutti i caratteri e poi… stop.

Ovviamente non posso pretendere che il giudice chiuda un occhio su qualche penna che non vuole stare al suo posto, a qualche pennuzza beccuzzata dai compagni di gabbia, alle piume opache.

Proprio quest’ultimo è un elemento che mi devo decidere una volta per tutte ad affrontare, facendomi violenza. L’acqua della mia zona è ricchissima di calcare ed è sicuramente la peggiore perché quando il canarino fa il bagnetto è un po’ come se si stendesse una patina opaca sul piumaggio. Anche quando il Fife Fancy in questione è un gran bel canarino, il giudice appiopperà quel punto o due punti in meno. Purtroppo.

Stimo e invidio moltissimo quegli allevatori che mettono in gabbie singole da agosto quei canarini che sono destinati alle mostre e li coccolano in ambiente semisterile, pulito come una sala operatoria. Hanno tutta la mia stima ma… a me piace la selezione per lo standard e sono contento quando il livello qualitativo dei miei Fife Fancy sale e guadagna nuovi livelli con canarini di elevata genealogia. È il mio orgoglio, la mia soddisfazione, con o senza mostre.

Che fare allora? Cambiare hobby o cambiare cervello?

In attesa di una decisione attendo volontari che commentino qui sotto magari con i loro consigli per rendere al top l’immagine dei canarini per le mostre.

Fife Fancy

Bella femmina Fife Fancy destinata ad uno stamm. Purtroppo le penne della coda non sono ben allineate.

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A tutti noi allevatori di canarini è capitato di ricevere lo sfogo dell’amico e collega di hobby che ci ha detto: “il tempo è cambiato, è instabile, le femmine imbeccano poco e i piccoli muoiono. Questo sarà un brutto anno nell’allevamento.”

In questa pazza primavera 2013 nella quale a fine Maggio la temperatura era quasi invernale ho sentito di vari allevatori con grossi problemi e quindi con pochi canarini novelli “a causa del maltempo” e di una primavera “che non c’è stata”. Un amico che alleva canarini di colore in quantità avendo un alto numero di coppie si è sfogato dicendomi di aver perso la bellezza di 150 novelli a causa di questo tempo particolarmente instabile.

Davvero la causa di queste annate storte è da cercare nel clima e nelle sue stranezze? Non mi risulta che, a parte eventi eccezionali, in natura gli uccelli abbandonino la cova o smettano di alimentare i piccoli quando cambia il tempo. Qual è la verità?

Certamente gli sbalzi climatici in allevamento provocano una certa dose di stress che si può manifestare in vari modi tra cui quello di cambiare radicalmente e immediatamente le attività riproduttive. Nel campo dell’allevamento dei canarini è chiaro che le razze più selezionate e meno rustiche sono più delicate e quindi potenzialmente più soggette a questo stress climatico.

Allo stesso modo le razze meno spinte a livello di selezione consanguinea, vedi in parte i miei adorati Fife Fancy, sono meno sensibili. Eppure vari allevatori proprio di Fife Fancy mi hanno telefonato lamentando che il clima di questo periodo sta creando bassa natalità con molte uova chiare, scarsa o nulla attività di imbecco dei piccoli. Con conseguenze disastrose e numero di novelli svezzati piuttosto basso.

Dico la verità: credo che ci sia una minima parte di vero e che queste frasi vadano ricondotte alla ragione delle cose. Infatti sono parole in bocca di molti, forse di troppi, e in certi caso sono diventate vere e proprie leggende metropolitane.

Naturalmente in un allevamento di canarini (e non solo di quelli) tutto non è controllabile e gestibile con risultati certi e pianificati. C’è di mezzo la natura: quegli esserini col loro carattere, gli umori ma anche le malattie. D’altronde se proprio io che scrivo sono di sicuro una persona metereopatica tanto da essere nervoso quando le giornate si fanno buie e piovose, ci sta che anche gli animali possano esserlo. Dico questo per ribadire che una parte di verità c’è senz’altro nell’affermare che i canarini in riproduzione possano essere sensibili ai cambi di temperatura, di umidità soprattutto quando sono repentini e magari “fuori stagione”.

Tuttavia, siamo seri, perché c’è la seria possibilità che certe stragi di uova non fecondate oppure di piccoli che muoiono a causa degli sbalzi del termometro o di femmine che smettono improvvisamente di imbeccare sia un evento riconducibile ad imperizia dell’allevatore o ad altre diversissime cause. Non voglio dire che l’allevatore sia scarso, anzi. In sostanza penso che la radice del problema vada cercata accuratamente senza scaricarne le colpe sempre e comunque sui capricci della natura. Abuso di farmaci e di trattamenti “preventivi”, eccessiva consanguineità, stress da sovraffollamento, errori alimentari sono solo alcune delle cause che debbono essere analizzate con attenzione.

E su questi, contrariamente al clima, si può intervenire.

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Due diverse visuali di un piccolo Fife Fancy di 25 giorni

Che sia chiaro: fare un bilancio della qualità e della rispondenza allo standard del Fife Fancy da Giugno è pura follia! Troppi sono i cambiamenti che tutti i canarini nati ogni anno devono affrontare da qui all’autunno per poter avere idee precise sul vero successo di un’annata riproduttiva. Lo stesso vale ovviamente anche per il mio allevamento amatoriale.

Tuttavia ogni anno mi piace fantasticare sui vari soggetti nati e svezzati che sono oggetto delle mie cure e delle mie attenzioni e che sono stati seguiti da me con maniacale attenzione durante tutte le fasi della loro vita a partire dalla deposizione dell’uovo da cui sono usciti. E ancor prima sono frutto di sapiente (?) ricerca dell’accoppiamento corretto (?) tra due canarini Fife Fancy che, una volta uniti, dovrebbero dare i soggetti desiderati. Quasi mai capita esattamente quello che l’allevatore ha previsto perchè la natura e le sue leggi (la genetica) vincono sempre.

È questa la parte più bella, a parer mio, dell’hobby dell’allevamento dei canarini di forma e posizione: la verifica che le nostre idee trovano corrispondenza nei piccoli nati e nella acquisizione delle caratteristiche desiderate per essere le più vicine possibile allo standard della razza.

Testa, dorso, nuca, chiusura sottopancia, coda, posizione, zampe, colore sono alcuni degli elementi che il Fife Fancy deve esprimere al top e che ogni allevatore cerca di individuare da ogni possibile indizio fin dalla prima giovinezza del canarino.

In questi giorni sto togliendo dalle gabbie cova parte dei piccoli Fife Fancy dell’annata 2013. Mentre si avviano alla voliera per completare il distacco dai genitori e iniziare la muta delle piume fortificando col volo l’apparato muscolare, uno ad uno sono osservati dal sottoscritto con falsa indifferenza. In realtà cerco di indovinare come saranno a muta completa.

Sono abbastanza restio a scattare foto in questo periodo in cui i piccoli per la gran parte sono spennacchiati e desiderano poter usufruire del bagnetto anche più volte al giorno, cosa che non hanno potuto fare dalla nascita ad oggi. Già mi è difficile fare fotografie quando sono in perfetta forma e piumaggio perfetto dopo la muta, figuriamoci ora.

Faccio eccezione per due o tre Fife Fancy attorno al mese di vita che immortalo proprio mentre li sto introducendo in voliera dove resteranno fino ad ottobre almeno.

Qui ho fotografato un verde di 25 giorni che mette in risalto alcune eccellenti caratteristiche della razza. Quali secondo te?

Le risposte possono essermi inviate nel box commenti qui sotto.

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Ecco i primi Fife Fancy novelli 2013 entrati nella voliera

Ormai ci siamo. Almeno nel mio allevamento amatoriale di canarini Fife Fancy la stagione riproduttiva 2013 sta volgendo al termine. Pur avendo coppie ancora nel bel mezzo dell’impegno dell’allevamento dei piccoli, conto già una decina di gabbie liberate dagli occupanti. Nel contempo da inizio maggio ho aperto il volierone per i giovani svezzati che se ne stanno a volare tutto il giorno irrobustendo il tono muscolare. Solo poche coppie stanno deponendo per la seconda covata e di queste solo le migliori andranno avanti. Le altre nei prossimi giorni saranno fermate e anche per loro inizierà il riposo in voliera in attesa della muta.

Ho superato il numero di giovani nati Fife Fancy che mi ero prefisso e ancora altri ne devono nascere o devono ancora essere inanellati.

Al momento direi che, se le cose proseguono in questo modo ancora per un paio di settimane, il 2013 si potrebbe chiudere come un anno riproduttivo eccezionale per i Fife Fancy del mio allevamento di canarini.

Dal punto di vista qualitativo dovrebbe essere l’inizio di un nuovo percorso che ha l’obiettivo di rendere più evidenti certi connotati tipici del Fife Fancy, ben chiari nello standard ufficiale, ma poco o nulla presenti nei soggetti di questa razza visibili in Italia. Il percorso non sarà breve ma intanto è iniziato.

Che sia ormai l’ora di avviarci al termine lo dice anche lo stato di alcuni maschi che, focosi fino a pochi giorni fa, ora lo sono molto meno, talvolta fingono di ignorare le profferte amorose delle femmine e sembra mi vogliano dire: “non è ora che ci mandi in ferie?”

Alcuni hanno svolto un doppio o triplo lavoro, in certi casi anche aiutando la femmina nell’imbecco di voracissime nidiate di 5 piccoli. Anche per loro il riposo si avvicina. Forza, ragazzi, solo l’ultimo piccolo sforzo!

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Tante uova chiare di canarino da buttare!!!

Tante uova chiare di canarino da buttare!!!

 

Nel mio allevamento amatoriale di canarini il periodo riproduttivo di quest’anno 2013 si è rivelato diverso dal solito. Chissà perché ma a riprodurre i nostri amici pennuti non ci si deve mai stupire di imparare qualcosa di nuovo ogni volta. Sono esseri viventi, perbacco!

Ho puntato su alcuni maschi riproduttori di razza Fife Fancy che, per valore rispetto allo standard, meritavano di essere accoppiati a più femmine. La cosa, che in realtà avviene spesso, stavolta si è rivelata una scelta non azzeccata. Le femmine sono entrate in condizione prima dei maschi e soprattutto di quelli scelti che, a dire il vero, anche in seguito non si sono dimostrati molto focosi. Anzi. Così ho avuto in prima covata poche uova gallate e tantissime uova chiare. La situazione tenderà un poco alla norma man mano che la stagione riproduttiva avanzerà e con essa anche la forma dei maschi. Tuttavia ad aggravare la situazione del bilancio dei miei programmati accoppiamenti ho notato una cosa che, pur se vagamente conosciuta a livello teorico, non avevo mai visto tanto evidente nel mio allevamento. Si tratta dell’imprinting nei canarini.

Di imprinting hanno scritto etologi famosi come Konrad Lorenz che aveva abituato alla propria presenza fin dalla schiusa delle uova alcune oche che lo vedevano come mamma e come tale nei suoi confronti si comportavano. Impressionante vedere certi filmati che hanno fatto storia. In sostanza quei volatili avendo memorizzato il nostro Lorenz come primo essere vivente appena hanno visto la luce, hanno avuto un imprinting nel senso che si è fissata nel loro cervello l’immagine dell’uomo come genitore.

Nel caso specifico dei miei canarini l’imprinting si manifesta con la preferenza delle femmine ad accoppiarsi con canarini dello stesso colore dei genitori. Femmine gialle preferiscono maschi gialli (intensi o brinati non importa), femmine verdi vogliono maschi verdi.

La scelta si è rivelata evidente quando le femmine hanno dimostrato di essere fortemente aggressive e di rifiutare categoricamente il corteggiamento di partner che non fossero dello stesso colore, naturalmente con mio grande disappunto visto che la genetica non va d’accordo coi sentimenti degli animali né tantomeno con le complicazioni dell’imprinting. Ho insistito, ho tentato l’accoppiamento a sorpresa, ho lasciato il tempo che entrassero “in confidenza” con una griglia divisoria che li separasse. Niente da fare, il risultato sono state uova non gallate. Neppure una.

Ho lasciato covare, ho atteso pazientemente una sempre possibile maturazione delle Fife Fancy dispettose ma quando ho riprovato l’effetto è stato il medesimo. In nessuna delle femmine di cui parlo si è verificato un cambiamento di “opinione” rispetto al maschio assegnato.

Convinto che la partita fosse persa ho preferito cambiare i piani e ogni allevatore sa bene che modificare le coppie significa ottenere nuovi canarini di valore inferiore rispetto al previsto, naturalmente salvo eccezioni.

È bastato metter un maschio dello stesso colore della femmina per avere un accoppiamento spesso immediato con la femminuccia prima riottosa. Ripeto: è stato sufficiente cambiare il colore del maschio!

In qualche caso l’unione ha richiesto qualche ora o giorno di corteggiamento ma di solito il matrimonio ha avuto luogo senza grosse difficoltà. Diverso però il caso delle mie femmine bianche, di cui due su tre rifiutano anche il maschio giallo (quando prima hanno respinto con forza il verde, troppo diverso dal colore parentale).

Ho verificato sui registri ed ho constatato che le femmine gialle in effetti avevano avuto entrambi i genitori dello stesso colore e lo stesso valeva per le verdi. Non è un caso e l’imprinting è stato purtroppo efficace. Con questo non voglio dire che sia sempre così. A tali livelli è la prima volta che accade nel mio piccolo allevamento anche se una certa preferenza di colore l’ho notata negli anni. Tuttavia bastava pazientare perché almeno in due casi su tre le cose potessero cambiare in meglio.

Naturalmente un’azione di affiatamento dei soggetti, scelti e messi assieme già molto in anticipo sulla stagione riproduttiva, è buona cosa e spesso aiuta ma a me non è stata possibile. Una certa incompatibilità di tipo “caratteriale” è comunque sempre da mettere in conto ed è frequente tra i canarini.

Ultima valutazione: per evitare questo genere di problemi sono consigliabili gli accoppiamenti tra canarini di colore diverso (per esempio gialli e bianchi ma anche gialli e verdi). Infatti non sempre l’effetto negativo dell’imprinting funziona e compromette la formazione delle coppie. In questo caso si produrranno soggetti potenzialmente immuni o con imprinting più debole. Inoltre si avranno anche pezzati che in questa ottica potrebbero ovviare completamente al problema perché manifestano entrambi i colori dei genitori. Naturalmente ci sarà da approfondire il fenomeno con nuove osservazioni.

Ogni commento a questo tema è accolto con grande favore. Lo spazio è qui sotto.

 

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