Il periodo della muta in cui i canarini cambiano piume e penne è uno dei più delicati.
Sia i giovani che i riproduttori devono necessariamente passare per questo cambiamento estetico che è assolutamente naturale e quindi non ne va esagerata la pesantezza per i nostri beniamini. Una volta si diceva che in questo periodo i canarini avevano la febbre…
Tutto si dovrebbe quindi svolgere senza traumi a livello di salute e troveremo da settembre in poi i canarini più visti che mai con i maschi che ritroveranno il canto.
Tuttavia chi espone i canarini alle mostre sa bene come durante la muta il fenomeno della pica sia fastidioso perché i pennuti in gabbia si divertono a beccuzzare i loro compagni causando spesso deformazione delle piume, spezzettamento e asportazione con ricrescita. Il tutto non è certo adatto ad una ottimale presentazione durante le mostre e talvolta buoni canarini ne risultano esteticamente compromessi. Capita più frequentemente quando sono ospitati in gabbie e gabbioni ma anche per me che li faccio mutare in ampi volieroni talvolta il problema si pone eccome.
Tra i vari elementi che si possono appendere in voliera come sfilacci vari, fili di iuta ecc., ho notato che la verdura può essere un aiuto.
Sto parlando dell’insalata dell’orto che è andata a seme, cioè non è più adatta all’alimentazione umana perché più coriacea e perché è cresciuta molto in altezza per fiorire prima e fare semi poi. Invece di estirparla dal mio piccolo orto dietro casa, la somministro ai canarini in voliera che la gradiscono enormemente. La applico con un mollettone alla rete così come la prendo dall’orto, in tutta la sua lunghezza degli steli, tagliando via solo le radici e le foglie non perfette.
Dopo averne divorate le foglie belle verdi, i canarini perdono ore e ore a lavorarne i fusti ricavandone fili lunghi che attirano sempre più perché ottimi per allenare i becchi.
La foto mostra i miei Fife Fancy che dopo aver smembrato la verdura continuano a crearne sfilacci vegetali. Si divertono e trovano una vantaggiosa alternativa al beccuzzarsi l’un l’altro.