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Posts Tagged ‘abbandono della cova’

Il centro di Guastalla, dove vivo

Vivo nella Bassa padana e sono stato spaventato dal primo terremoto del gennaio di questo 2012, registrato dalla tv nazionale e subito dimenticato perché il grado della scala Richter era tutto sommato passabile e non c’erano danni evidenti alle cose. Purtroppo per noi che l’epicentro l’avevamo avuto a dieci chilometri il ricordo rimaneva forte.

Poi il 20 Maggio il terremoto nella Bassa modenese e ferrarese con crolli e morti. Poi ancora il 29 Maggio nella Bassa modenese, mantovana e reggiana, ben più vicino alla mia casa. Paura, terrore, insicurezza, altri morti sotto le macerie mentre la mia cittadina veniva transennata per metà con tanti uffici, negozi, chiese e palazzi chiusi ma, per fortuna, senza danni troppo evidenti. Questa è la cronaca del tragico 2012. E qui mi fermo perché vorrei parlare dei canarini, dei miei canarini.

Ricordo molto bene alcune scosse nel passato, diciamo una decina d’anni fa. La reazione dei canarini, di notte, fu tremenda. Scossi dal movimento sussultorio e spaventati, sia quelli in gabbia che quelli in voliera presero il volo in totale oscurità andando inevitabilmente a battere contro le pareti provocandosi profonde ferite e traumi. Nonostante il mio pronto intervento accendendo la luce in allevamento, dovevo constatare che il disastro era compiuto con diversi soggetti sanguinanti sul fondo di gabbie e voliere. Si può ben capire come i terremoti, anche di basso grado, mi creino tensione pure per gli indifesi pennuti del mio allevamento amatoriale. Quando capita mi precipito sempre in mansarda per evitare guai maggiori ai miei Fife Fancy.

Lo stesso ho fatto dopo la forte scossa notturna (ore 4 circa) del 20 maggio scorso. Nonostante la botta, accesa la luce nei locali dei miei canarini, rimasi sorpreso nel trovare tutto in ordine e Fife Fancy assonnati, tutt’altro che spaventati. Ritengo che la scossa, molto forte, sia stata tollerata dai canarini perché ondulatoria e i pennuti devono aver pensato, come i loro lontanissimi avi selvatici, che quello fosse un forte vento notturno che faceva ondeggiare i “rami” su cui erano posati.

Ma i canarini avranno percepito il pericolo di quest’evento naturale ma denso di pericolo? Come l’avranno metabolizzato?

A questa domande non so rispondere: servirebbe il miglior etologo in circolazione. Forse ci potrebbe aiutare Danilo Mainardi. In mancanza di questo supporto scientifico devo registrare in modo assolutamente empirico un anomalo comportamento.

Complice forse anche un certo mutamento climatico con temperature ballerine, durante i giorni successivi, nelle gabbie in cui i piccoli erano in fase di crescita ho trovato ben cinque pulli espulsi dal nido, ormai defunti. Nel resto dell’annata riproduttiva avevo avuto solo altri due espulsi da un’unica femmina adulta. Si trattava quindi in quel caso post-evento di più canarine nervose a seguito del terremoto?

Sempre in quei giorni altre due canarine hanno abbandonato la cova costringendomi a spostare a balie le uova ormai fredde.

Inoltre ho notato che un maschio vispo e canterino su cui contavo molto per l’unione con un paio di canarine per la seconda covata era divenuto tutto ad un tratto piuttosto silenzioso. Non mi è servito molto per verificare che era entrato precocemente in muta alla fine di Maggio. E con lui anche un altro maschio di lì a poco.

Tutti effetti del terremoto quindi?

Ancora non posso dirlo ma la coincidenza mi sembra forte.

A questo punto chiedo il supporto di chi mi legge per commentare queste mie esperienze mettendo a confronto dati e pareri.

Puoi scrivermi in posta elettronica o nel box commenti sotto questo articolo. Grazie.

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